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Il segmento testuale Il Soviet è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 29Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 626

Brano: Comunista italiano, Partito

diedero vita al Partito comunista erano a loro volta le eredi di altre correnti rivoluzionarie che, sia pure con minor chiarezza ideologica e non senza contraddizioni, avevano in precedenza lottato contro le degenerazioni riformiste e opportuniste.

Il Partito comunista sorse dall’iniziativa e dall'apporto di tre correnti fondamentali: quella astensionista, facente capo ad Amadeo Bordiga (v.) e al giornale « Il Soviet » di Napoli, che disponeva di un’articolazione a carattere nazionale; quella dell’« Ordine Nuovo » di Torino, organizzata attorno ad Antonio Gramsci (v.), Umberto Terracini, Paimiro Togliatti e Angelo Tasca, la cui influenza non andava però molto al di là del Piemonte; e la corrente massimalista di sinistra, che si ritrovava dietro a Egidio Gennari (v.) allora segretario del P.S.I., Nicola Bombacci, Luigi Repossi e Giuseppe Tuntar.

La maggior parte degli aderenti al nuovo partito fu portata dalla terza corrente, quantunque essa avesse minore peso dal punto di vista ideológico, e dai « comu[...]

[...]tariato Comunista, a Mantova; L’Eco dei Soviet, a Venezia; La Lotta Comunista, a Vicenza; La Dittatura Proletaria, a Belluno; Spartaco, a Gorizia; Bandiera Rossa, a Savona; Il Momento, a Bologna;

Il Lavoratore comunista, a Reggio Emilid; La Lotta di Classe, a Forlì; L’Azione Comunista, a Firenze; La Battaglia Comunista, a Massa; L’Idea Comunista, a Grosseto; Bandiera Rossa, ad Ancona; La Giovane Umbria, a Spoleto; L’Abruzzo Rosso, all’Aquila; Il Soviet, a Napoli; Il Lavoratore Comunista, a Salerno; L’Organizzazione, a Roccella Jonica (Reggio di Calabria); L’Internazionale, a Foggia; La Voce del Comunisti, a Messina; Il Proletariato, a Marsala.

Nel marzo 1921 videro la luce La Rassegna Comunista, rivista teorica quindicinale del partito, e tre settimanali centrali: Il Sindacato Rosso, organo della corrente comunista nei sindacati; La Compagna, quindicinale per le donne; Deio, settimanale in lingua slovena per le minoranze nazionali croatoslovene della Venezia Giulia.

Prime lotte antifasciste

I primi anni di attività del partito furo[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 598

Brano: [...]i e dal popolo senese.

G.Marr.

Soviet, Il

Settimanale socialista e poi comunista (22.12.1918 29.4.1922). Fondato nel dicembre 1918 dai socialisti di sinistra napoletani guidati da Amadeo Bordiga (v.), aveva per sottotitolo: “Organo delle sezioni del P.S.I. nella provincia di Napoli” (e, dall’aprile 1919, “per la Campania”). Con il numero 20 del settembre 1919 (il primo uscito dopo il Congresso nazionale socialista svoltosi a Bologna), “Il Soviet” divenne organo ufficiale della Frazione comunista astensionista del P.S.I.. Dopo l’uscita di questo numero le pubblicazioni furono però sospese per motivi di sistemazione redazionale e finanziaria. Vennero riprese il 4.1.1920 e, dal gennaio 1921, con la fondazione del Partito comunista, il settimanale campano diventò organo di questa nuova formazione politica.

Linea e contenuti

Fondato un mese dopo la fine della Prima guerra mondiale, il periodico napoletano esprimeva la tendenza “astensionista” di Bordiga (v. Astensionismo). Attraverso le sue pagine si può quindi seguire l’esperienza [...]

[...]mazione del P.C. d’I..

Fino al 1919, stando alle posizioni affermate sul “Soviet”, la battaglia per avere un partito rivoluzionario doveva essere condotta all’interno del P.S.I., attraverso l’esclusione dei riformisti. Perciò il giornale puntava sulla tematica antielettorale, posta come momento discriminante tra rivoluzionari e riformisti, e chiedeva che la campagna elettorale si svolgesse con precise garanzie anticapitalistiche.

Fondando “Il Soviet”, Bordiga si proponeva peraltro non solo di farne una tribuna per il dibattito interno, ma anche un punto di riferimento a livello nazionale per la sinistra del P.S.I.. A partire dalla seconda metà del 1919 alcuni articoli indicavano che il gruppo napoletano passava dalla fase prevalentemente criticonegativa (senza tuttavia

598



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 160

Brano: [...]spinta dalla grande maggioranza delle correnti comuniste e internazlonaliste del Partito socialista. Lenin stesso la condannò scrivendo: « Indubbiamente il compagno Bordiga e la sua frazione dei ’’ comunisti boicottisti ” (comunista astensionista) sono dalla parte del torto, quando sostengono la noji partecipazione al parlamento. Ma in un punto mi sembra che Bordiga abbia ragione, per quanto è possibile giudicare da due numeri del suo giornale ” Il Soviet ” (n. 3 e 4 del 18.1 e dell’1.2.1920), da quattro fascicoli dell'ottimo periodico del compagno Serrati ” ComuniSmo " (n. 14 dall'1.10 al 30.

11.1919) e da singoli numeri di giornali borghesi italiani che ho potuto vedere. Cioè Bordiga e la sua frazione hanno ragione nei loro attacchi a Turati e a coloro che la pensano come lui, i quali rimangono in un partito che ha riconosciuto il potere dei soviet e la dittatura del proletariato, restano membri del parlamento e proseguono la loro vecchia e dannosissima politica opportunista... Bordiga e i suoi amici del giornale "di Soviet ” hanno ragion[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 332

Brano: [...]ripudiavano il metodo della lotta armata. Sin dal giugno di quell’anno, di fronte alla prospettiva delle elezioni politiche che dovevano aver luogo in novembre, egli si era fatto portabandiera dell’astensionismo (v.), sostenendo che « chiamare alle urne il proletariato equivale senz’altro a dichiarare che non vi è alcuna speranza di realizzare le aspirazioni rivoluzionarie e che la lotta dovrà svolgersi necessariamente entro l’ordine borghese» («Il Soviet», 16.6.1919); e sull’« Avanti! » del 29.9.1919: « La borghesia per vivere deve fare del riformismo. Per riuscirci ha bisogno della partecipazione del proletariato alla democrazia parlamentare. La nostra astensione spezzerebbe di netto il gioco del governo attuale ». La mozione astensionista presentata da Bordiga al Congresso di Bologna raccolse 3.417 voti, contro i 47.960 voti andati all’ordine del giorno di Serrati.

Da quel momento Bordiga cercò di mettersi direttamente in contatto con i dirigenti della Terza Internazionale (v.) (la sua prima lettera al Comitato centrale della stessa risa[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 661

Brano: [...]minata dagli opportunisti, si staccò addirittura dal partito. Trasferitosi a Roma, alla fine del 1913 Grieco fu chiamato alle armi e assegnato al 1° Reggimento Granatieri. Allo scoppio della guerra mondiale venne inviato al fronte, sul Carso e sul Grappa, coi grado di sottotenente.

Ritornato a Napoli al termine del conflitto, riprese i contatti con Bordiga, aderì alla frazione di sinistra cosiddetta « astensionista » e collaborò al giornale « Il Soviet ». Chiamato alla fine del 1919 a ricoprire l’incarico di segretario della Segreteria del Partito socialista, ebbe modo di conoscerne da vicino i dirigenti. Dal suo posto di lavoro

661



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 454

Brano: [...]trinelli, “Annali”, a. XIX, 1978, p. 7).

Per le condizioni della famiglia, Pietro — già studente ginnasiale — dovette nel 1917 impiegarsi presso una conceria di Biella. Alla sua frequentazione dell’ambiente operaio biellese va riferito il maturare, nel corso del 1919, della scelta socialista che lo condusse alla conoscenza del marxismo e della storia del movimento operaio, alla lettura dell’“Avanti!”, di “ComuniSmo”, de “L’Ordine nuovo” e de “Il Soviet”. Il 7.11.1919 fondò a Occhieppo un “Circolo giovanile socialista” e di

lì a poco entrò a far parte del Comitato federale di Biella del P.S.I.. Il suo esordio di oratore avvenne presso il Circolo, con una conferenza sulla rivoluzione russa. Si può ritenere che quello fosse anche il tema dominante delle relazioni e discussioni tenute presso i numerosi altri circoli giovanili del Biellese che egli costituì e orientò.

Unico impiegato della ditta Varale a scendere in lotta con gli operai in occasione dello “sciopero delle lancette” (aprile 1920), Secchia fu licenziato; si impiegò successiva[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 599

Brano: Sozzi, Gastone

abbandonare ia speranza di un ricupero di tutta la sinistra maggioritaria del partito) alla preparazione di una vera e propria alternativa politica. Nel 1919 la percezione della incapacità rivoluzionaria del P.S.I. non era però ancora giunta al punto di far ritenere necessaria la scissione, quindi la creazione ex novo di un partito rivoluzionario.

Tra la seconda metà del 1919 e i primi mesi del 1920 “Il Soviet” fu, insieme aWOrdine Nuovo (v.), sede del dibattito sui consigli di fabbrica (v.) che vide tra i più autorevoli protagonisti (in polemica tra loro) Bordiga e Antonio Gramsci. Nei mesi immediatamente precedenti la fondazione del P.C. d’I. il periodico fu poi uno dei massimi sostenitori della scissione del P.S.I. e della creazione del nuovo partito. Dopo la nascita del Partito comunista, il “Soviet” fu quindi uno degli organi di questa formazione, di cui riportava tutte le direttive politiche.

Il periodico presentava inoltre una rassegna della stampa del movimento comunista mondiale e si sc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 657

Brano: [...]lito anche questo obiettivo, scomparve di fatto dalla scena politica.

G.Cap.

Satina, Giovanni

N. a Nuoro il 19.8.1877, m. a Roma il 24.6.1950; professore di scuola media.

Figlio di un magistrato, si laureò in Lettere a Messina e insegnò Storia negli istituti tecnici. Militante socialista a Napoli dagli anni precedenti la Prima guerra mondiale, si avvicinò ad Amadeo Bordiga, divenendo uno dei responsabili di redazione del settimanale “Il Soviet”. Nel 1921 aderì al Partito comunista, occupandosi in particolar modo della “questione agraria”, di cui fu uno dei più brillanti teorici.

Arrestato nel febbraio 1923, nello stesso anno si dimise dal P.C.d’I. per dedicarsi esclusivamente ail’insegnamento, alla produzione di testi scolastici e alle traduzioni di autori marxisti per la casa editrice fiorentina “La Nuova Italia”.

S.A.P.

Squadre di azione patriottica. Organizzazioni armate costituite in Italia nell’estate 1944 e operanti durante la Guerra di liberazione a fianco delle altre strutture militari della Resistenza (Brigate par[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il Soviet, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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